Tommaso Ruiz
operante dal 1732 al 1750 circa
coppia di oli su rame cm. 15 x 21,5
di questo artista si hanno scarsissime notizie e documenti anche se il corpus delle sue opere va costantemente arricchendosi.
Tommaso Ruiz fu a Napoli tra i vedutisti della prima ora , Butler, Garro, Orazio e Charles Grevenbroeck e Juan Ruiz suo omonimo ma di cui non si sa se esistessero relazioni di parentela.
La sua opera più antica datata è del 1732 e la sua attività si protrae certamente fino agli anni 50, di lui si conoscono molti dipinti che rappresentano Napoli dal mare o vedute che illustrano larghi tratti della costa cittadina o la solfatara, in modo minuzioso ed ancora legato alla ripresa a volo d’uccello ribassato.
Questi due piccoli dipinti facevano forse parte di una serie che illustrava i fenomeni vulcanici della zona, il primo ci mostra una eruzione notturna descritta con puntualità ma contemporaneamente ricca di un atmosfera calda e misteriosa, per il secondo l’artista si sposta nella zona della solfatara, a nord della città descrivendone i fenomeni sulfurei e precedendo di poco le tavole di Fabris nel grande libro commissionato e voluto dal lord Hamilton, ambasciatore inglese a Napoli.